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Il packaging
trasparente

Quando non-comunicare è la comunicazione vincente



Opposto alle tecniche di marketing dell’epoca, la strategia del packaging trasparente si pone come rottura degli standard, come modello nuovo di marketing teso alla creazione di un diverso rapporto con la clientela. Il fatto che non vi siano coloratissime immagini o claim attrattivi significa quindi che l’azienda ha deciso di non parlare? Per niente! Rispetto, chiarezza e responsabilità diventano i caposaldi di un nuovo messaggio, che visivamente si concretizza nella trasparenza e cristallinità dei materiali. L’esempio lampante di come non-comunicare (o fingere di non farlo) si riveli in realtà una strategia di comunicazione vincente.

  • Ricerca qualitativa
  • Fiducia

    Lasciandoti vedere cosa c’è all’interno, l’azienda veicola un valore comune tra le persone: “quello che vedi è reale e io non voglio fregarti”

  • Ricerca quantitativa
  • Qualità

    Chi si prenderebbe il rischio di mostrare un prodotto scadente che mal soddisfa le aspettative della clientela? Sempre più spesso le aziende che puntano sull’alta qualità scelgono di far parlare il loro prodotto.

  • Sicurezza

    Non tanto del prodotto, quanto in questo caso del brand. Un brand che, come una bella donna, con il suo pack naturale e senza fronzoli vuole dare l’immagine di un marchio sicuro di sé, senza fronzoli, consapevole delle proprie capacità. Dagli scaffali ti dice “io so benissimo quanto valgo e non ho bisogno di goffi tentativi di marketing per convincertene”.

  • Ricerca quantitativa

Di vetro o di plastica non importa, basta che sia trasparente. È questo il trend principale del packaging in questi ultimi decenni. L’imballaggio trasparente, in effetti, è piuttosto nuovo come concept: se prendessimo un marketer di un’epoca passata sicuramente l’idea di un contenitore nudo gli sembrerebbe bizzarra. “Ma come, sprecare tutto quello spazio dove potremmo raccontare la nostra storia e il prodotto? Dove poter inserire uno slogan accattivante? Perdere la possibilità di agganciare il nostro consumatore con qualche colore sgargiante o una bella foto?”. Sgargiante, accattivante, decisivo. Quello che il vecchio marketer non sa – e come potrebbe mai saperlo? – è che con l’andare del tempo il consumatore medio si è ritrovato stanco di farsi agganciare e saturo proprio di quelle frasi e quelle immagini così allettanti, non potendole quasi più sopportare. Il fenomeno del trasparente ha quindi rappresentato un punto di rottura rispetto alle logiche eccessivamente commerciali dei prodotti di largo consumo, rottura portata avanti in primo luogo principalmente dal filone “fair”. Il vecchio marketer comunque non è solo: molti ancora oggi sostengono le sue idee logicamente perfette, considerando la trasparenza come assenza di messaggio e di conseguenza il pack trasparente come un packaging nudo e senza appeal. In realtà la trasparenza è il messaggio in sé. Anzi, è più che un messaggio, è un valore vero e proprio. In esso si esprime:

Fiducia

“Una mancanza di trasparenza si traduce in sfiducia e in un profondo senso di insicurezza.” (Dalai Lama)
Senza scomodare il Dalai Lama, la trasparenza di un contenitore ti permette di vedere con i tuoi occhi cosa c’è dentro e verificarne il contenuto. Che sia un sacchetto di plastica o una vetrina del negozio, la promessa è sempre la stessa: quello che vedi è reale, e io di certo non voglio fregarti.

Qualità del prodotto

Bruttine, molto più piccole rispetto alle aspettative, con la metà della marmellata che ci dovrebbe essere. Diciamocelo, compreresti mai i le brioches industriali se te le mostrassero senza veli? Proprio per questo principio sempre più spesso le piccole aziende di alta qualità optano per linee semplici e un contenitore trasparente, che lasci la parola al suo contenuto. Il messaggio dell’azienda è chiaro: un prodotto così non ha niente da nascondere.

Sicurezza

Sicurezza intesa sia nei confronti del prodotto (quindi di qualità) che in questo caso rispetto all’azienda stessa. Il packaging è uno degli elementi essenziali del marketing mix e viene ideato e progettato durante l’analisi strategica, per ottenere un pack che non sia solo un contenitore, ma il vero e proprio rappresentante del brand sugli scaffali coerentemente con l’immagine coordinata e i valori del brand. Progettare un packaging dunque ha bisogno di tempo e di risorse, e per quanto sia un fattore “pratico” nasconde un importante processo basato sull’ analisi interna dell’azienda ma anche su quella esterna del mercato, delle aspettative e bisogni dei consumatori, delle necessità logistiche, delle risposte dei competitor e infine delle normative vigenti nel settore. Per quando quindi sembri superfluo da specificare, sottolineare la non-banalità della scelta del packaging mette in luce la sua importanza e la centralità di ogni sua caratteristica – dal suo colore al materiale di cui è fatto.

Nulla è un caso. Gli spogli e rustici scatoloni Ikea non sono così perché qualcuno si è dimenticato di brandizzarli, ma sono una oculata scelta di marketing. Ikea ti sta dicendo “Sono talmente sicura dei miei prodotti che non ho bisogno di impegnarmi in evidenti campagne di promozione per convincerti”.
Allo stesso modo, le aziende che adottano packaging trasparenti non solo veicolano la sicurezza del proprio prodotto, ma anche del loro brand: un brand che non ti vuole fregare, che non vuole cercare di plagiare le tue idee con goffe strategie di marketing, che ti lascia i tuoi spazi decisionali, che non ti vuole influenzare con belle grafiche o slogan. Decidendo di non comunicare, di fatto i brand attuano un’interessante ed efficace strategia di comunicazione con il cliente, diminuendo drasticamente le barriere relazionali.

Il pack è lo specchio della tua azienda, un venditore silenzioso tra gli scaffali dei supermercati solo in mezzo a molti altri. Che sia di vetro, plastica o ceramica, di carta colorata o neutra, con una bella immagine del prodotto o con il semplice logo sul fronte, non esiste una soluzione di packaging migliore in assoluto. Esiste la soluzione migliore per te. Come professionisti nel marketing e nella comunicazione, seguiamo il cliente dalla fase di analisi strategica alle fasi operative di progettazione e realizzazione dei vari elementi dell’immagine coordinata. È vero, siamo arancioni, ma facciamo della trasparenza e dell’affidabilità i nostri punti forti!