Gironzoli su Instagram, metti qualche cuore qua e là e arrivi e a un contenuto sponsorizzato, un video interessante per il contenuto, il girato o il messaggio. Tutto gasato premi su “Scopri di più” e vieni catapultato su un sito vecchio, con colori tristi, foto sgranate e assolutamente inguardabile. È un po’ come mettersi in ghingheri per un selfie con tanto di giacca e cravatta e barba appena fatta e se si allarga la foto sotto hai un paio di bermuda a scacchi con calzini bianchi e ciabatte: orribile.
Dal mio sito si capisce chi sono e cosa faccio? Ecco perché la prima regola è semplice è meglio
L’occhio è attirato dai contrasti, ma la mente assorbe meglio la simmetria anche nell’impaginazione e layout.
Anche per la scelta del font e della combinazione dei font la regola primaria è: semplicità
I colori piacciono a tutti, ma l’effetto arcobaleno crea confusione e il fine di un sito è quello di dare informazioni chiare
Siamo una società che vive di immagini e dialoga attraverso esse. Immagini, infografiche, icone sono fondamentali per consolidare il messaggio che vogliamo trasmettere
Il sito internet, quindi, è il primo contatto che un cliente ha con l’azienda. E’ la prima cosa che cerchiamo d’istinto. E se ci troviamo di fronte a un sito in cooming soon o vecchio e trascurato con pagine che si caricano lentamente e in modo incompleto, ce ne andiamo quasi sempre senza possibilità di ritornare sui nostri passi. Risultato cliente perso. Prima di progettare il nostro sito web è importante tenere presente che mediamente un utente memorizza circa l’80% di ciò che vede, il 20% di ciò che legge e il 10% di quello che sente. E importante, quindi, sfruttare le potenzialità del proprio sito complendo prima di tutto l’attenzione visiva nella grafica e nella parole.
La prima domanda da porsi è: dal mio sito si capisce chi sono e cosa faccio? Ecco perché la prima regola è semplice è meglio. L’organizzazione grafica dei contenuti deve seguire la regola del “meno è meglio”. Via quindi il superfluo, l’eccessivo, il troppo. Dentro la pulizia della grafica, dell’organizzazione dei blocchi di contenuto, degli effetti – consigliatissimi, ma con moderazione per non trasformare il sito in un esercizio di stile che finisce con il rallentare il caricamento delle pagine – dei colori, dei testi e dei caratteri usati. Chi viene a visitare il tuo sito ha bisogno di informazioni chiare, precise e accessibili. Se per capire quello che fai, devo girare tre pagine diverse perdo interesse.
L’occhio e la mente hanno bisogno di input chiari e univoci. L’occhio è attirato dai contrasti, ma la mente assorbe meglio la simmetria anche nell’impaginazione e layout. Organizzare i contenuti per importanza è fondamentale per dare una struttura immediata a facilmente consultabile al sito. La parola d’ordine è gerarchia: sopra li contenuti più importanti, a seguire quelli progressivamente meno significativi. Attenzione i contatti (numeri di telefono, email, indirizzo sono tra le informazioni importanti).
Anche per la scelta del font e della combinazione dei font la regola primaria è: semplicità. Quindi limita il numero di font utilizzati a un massimo di tre, gioca con le varianti di peso (light, bold, italic...) dimensioni e colori (sempre senza farti prendere la mano).
I colori piacciono a tutti, ma l’effetto arcobaleno crea confusione e il fine di un sito è quello di dare informazioni chiare. La regola aurea, quindi, prevede l’utilizzo di un massimo di 5 colori che permettono di mantenere un ordine visivo coerente e una più facile consultazione del sito. Un alleato per decidere la combinazione di colori più adatta – sempre partendo dai colori aziendali – è Adobe color CC.
Siamo una società che vive di immagini e dialoga attraverso esse. Immagini, infografiche, icone sono fondamentali per consolidare il messaggio che vogliamo trasmettere. A patto che rispettiamo le regole della riconoscibilità e della leggibilità. Nella scelta di icone e infografiche lasciamo nel cassetto velleità artistiche varie e utilizziamo quelle universalmente riconosciute e riconoscibili. Lo stesso dicasi per le infografiche che lasciano un margine di creatività ma che devono essere immediate.